Ma quanto è difficile accettare ciò che non riesci proprio a sopportare ?
Prima della pandemia cominciavano ad essere molte le cose ( e includo anche alcune persone ) veramente titolate come insopportabili . Se penso all'indietro mi sembra tutto un po' indefinito adesso, come se il presente avesse resettato o meglio nascosto sotto una patina la vita di prima. Non so bene se dipende da uno scoordinamento psicologico tutto mio o è così anche per altri, non se ne parla molto, ma il lockdown ( ...chiudi giù?) mi ha alterato in qualche modo la percezione del reale .
Per certi versi mi sento come anestetizzata , il mio spirito è congelato in una sorta di
stand by tutto quello che normalmente viaggia nel profondo ora galleggia in superficie come i resti di un naufragio. Vivo da spettatore senza poter fare niente. Ma non c'è dolore in questo, solo attesa e stupore forse.
Le sensazioni invece sono come bolle di sapone che scoppiano in faccia e ti lasciano il viso bagnato,
una stretta alla bocca dello stomaco e le lacrime prendono la via dell'uscita senza nemmeno dare
un'avvisaglia...
(se mi ricordo bene l'ultima volta che mi è successo , avevo partorito da poco)
In un tempo come questo c'è chi cerca colpevoli da mettere alla gogna e chi guarda da un'altra parte.
Io non vedo nulla oltre questi giorni e la cosa di cui sento maggiormente la mancanza oggi è la capacità, che ho sempre avuto finora, di immaginare il domani .
La Visione che fa da traino alla mia vita dovrò cercarla , perché da qualche parte si è nascosta ...
Forse tra i fiori del mio balcone dopo un lavoro di giardinaggio che mi ha preso un pomeriggio intero, o tra le parole scritte da altri di cui mi sto nutrendo macinando libri di carta e digitali come se...
" non ci fosse un domani ".
Prima della pandemia cominciavano ad essere molte le cose ( e includo anche alcune persone ) veramente titolate come insopportabili . Se penso all'indietro mi sembra tutto un po' indefinito adesso, come se il presente avesse resettato o meglio nascosto sotto una patina la vita di prima. Non so bene se dipende da uno scoordinamento psicologico tutto mio o è così anche per altri, non se ne parla molto, ma il lockdown ( ...chiudi giù?) mi ha alterato in qualche modo la percezione del reale .
Per certi versi mi sento come anestetizzata , il mio spirito è congelato in una sorta di
stand by tutto quello che normalmente viaggia nel profondo ora galleggia in superficie come i resti di un naufragio. Vivo da spettatore senza poter fare niente. Ma non c'è dolore in questo, solo attesa e stupore forse.
Le sensazioni invece sono come bolle di sapone che scoppiano in faccia e ti lasciano il viso bagnato,
una stretta alla bocca dello stomaco e le lacrime prendono la via dell'uscita senza nemmeno dare
un'avvisaglia...
(se mi ricordo bene l'ultima volta che mi è successo , avevo partorito da poco)
In un tempo come questo c'è chi cerca colpevoli da mettere alla gogna e chi guarda da un'altra parte.
Io non vedo nulla oltre questi giorni e la cosa di cui sento maggiormente la mancanza oggi è la capacità, che ho sempre avuto finora, di immaginare il domani .
La Visione che fa da traino alla mia vita dovrò cercarla , perché da qualche parte si è nascosta ...
Forse tra i fiori del mio balcone dopo un lavoro di giardinaggio che mi ha preso un pomeriggio intero, o tra le parole scritte da altri di cui mi sto nutrendo macinando libri di carta e digitali come se...
" non ci fosse un domani ".