Mi guarda e sorride , con un sorriso dolce un po' spaesato forse… Certo sa chi sono io, ma il tempo e il luogo non le appartengono più . Vive il suo tempo di pensieri e parole con un distacco nuovo ed innocente dalla realtà. Certe persone invecchiando assomigliano ai bambini, hanno esigenze semplici e respirano il presente come se lo succhiassero con una cannuccia. La vita alla fine del suo percorso diventa una madre, un seno da cui succhiare ancora altra vita .
Mia madre ha perso memoria di tante cose che scappano via come se fossero su di un nastro trasportatore, le vede per un po' e poi basta , scompaiono . Questo la ha alleggerita da tutti quei pensieri che prima la appesantivano, formalismi, doveri e preoccupazioni . Un salto nel vuoto , forse all'inizio un po' di smarrimento e poi, mano a mano che la coscienza di sé e del mondo si sfaldava, le arrivava addosso una calma estranea . Come vivere un viaggio in astronave , allontanandosi dal tempo terrestre. Sta seduta vicino ad una finestra. Entro e la cerco con gli occhi , la vedo e penso che le voglio tutto il bene del mondo, anche se non sa che a volte mi ha ferito talmente profondamente da lasciarne i segni dentro di me. Allo stesso tempo è stata una mamma amorevole e presente, ma diversa da me in modo assoluto.
Nello stesso istante avverto e ricordo i solchi lasciati da vecchi conflitti in cui ho combattuto da sola le mie fiere battaglie di figlia . Senza che lei nemmeno se ne accorgesse, ho difeso strenuamente la differenza tra lei e me , con contorno di lacrime e delusione . Non che mia madre non amasse me e mio fratello anzi , ma eravamo dei bambini e negli anni '60 i bambini erano appunto " solo" bambini . Eravamo tanti baby boomers e ci tenevano dentro recinti di regole famigliari, zie e nonni oltre ai genitori. Non si stava male, ma l'orizzonte era quello. Noi bambini non eravamo soggetti sociali, come ora, i nostri genitori dovevano crescerci meglio che potevano e con quello che avevano a disposizione . Merende, giochi liberi in cortile, castighi e minacce di finire in un fantomatico collegio se non ci comportavamo bene. C'erano anche libertà di giocare con cose semplici e nonni compiacenti, ma meno attenzione e confidenza con gli adulti di famiglia .
Mia madre aveva un profumo, che ho ravvisato per anni e poi ho perso . La persona che ho amato e detestato di più durante l'adolescenza , vent'anni di differenza . Pretendevo da lei una speciale stima nei miei confronti che non sempre arrivava e allora inventavo storie per incuriosirla e convincerla a prestarmi più attenzione . Quando andavo alle medie tornavo da scuola e le raccontavo storie comiche, mi piaceva vederla ridere . Attribuivo le battute ad un compagno di classe un po' buffo, ma le storielle le inventavo io e ridevamo un sacco . Non le ho mai confessato la verità . Ridere allentava la tensione che c'era anche troppo spesso a casa a causa di mio padre . Alternava delle ire furiose a momenti più tranquilli in cui ci leggeva libri di avventure . Stavamo in pace solo quando se ne andava al lavoro, la mamma era una sponda sicura e più equilibrata . E' stato faticoso crescere con una persona malata di nervi, anche per lei.
Infatti ora che mio padre è morto da anni e lei ha chiuso le porte dei ricordi, ha tolto da casa le sue foto e dice di non ricordarlo più così bene … la verità è che lui l'amava molto a suo modo, anche più di quanto amasse noi figli, ma lei quando ha capito con chi aveva a che fare ha staccato la spina dei sentimenti nei suoi confronti . E' stata una buona moglie e basta . Non erano compagni di vita .
Ha dato ad altri la sua anima avida di cose nuove e di partecipazione . Nel proseguire dell'esistenza non cresciamo tutti allo stesso modo .
Mio padre era forse schiavo di clichè legati al virilismo e legava il suo agire nel mondo alla paura di non essere abbastanza uomo, questo lo rendeva a volte odioso e stupido. Ma la sua anima più leggera e malinconica veleggiava invece nel mare della poesia . Ascoltava musica operistica e si commoveva da solo chiuso in salotto . Leggeva libri d'autore e scriveva belle poesie d'amore in forma di sonetti .
Io sono la sua memoria e le conservo gelosamente a casa mia .
I genitori scrivono la loro storia nei geni dati e nei segni che lasciano nell'anima dei loro figli .