La misteriosa fiamma della regina Loana - U. Eco - ed Bompiani -2004
“Non ce la faccio ad abbandonarmi. Voglio sapere chi sono. “
pag 415
Yambo il protagonista del romanzo ha quasi sessant’anni, una moglie, due figlie e dei nipoti. Di mestiere si occupa di libri antichi. Ad un certo punto della sua esistenza, dopo un malore improvviso che lo ha
fatto finire in ospedale, si ritrova nella
nebbia di chi non riesce più a ricordare. Ha memoria del mondo, ma non del suo
mondo. Nelle soffitte della vecchia casa dei nonni a Solara cerca se stesso, ma riesce a ritrovare solo le immagini e le testimonianze di
quelli che sembrano essere stati i suoi
anni di formazione. Ritrova frammenti di
una storia famigliare e generazionale: sono tantissime illustrazioni di personaggi tratte da libri e fumetti d'epoca. Le foto che riportano i volti dei suoi famigliari però non li percepisce come
pezzi appartenenti alla sua esistenza ,ma come immagini di persone che non riesce a riconoscere con il cuore. Nel paradosso di aver perso memoria della propria memoria, Yambo riesce in qualche modo a ricostruire una storia
da cui sa di provenire, ma non ottiene di sentirla e comprenderla come parte
della propria intima esperienza vissuta. E’ proprio lui stesso che viene a mancare, non riesce a ritrovarsi lì dove
dovrebbe stare. Manca il suo specifico, la sua individualità. Il resto è solo
storia. Il nodo sta nel rapporto tra vicenda
personale e storia collettiva, la memoria individuale attraverso il ricordo
delle sensazioni e non solo dei pensieri
e delle azioni ci dà in qualche
modo una certezza di aver vissuto. Yambo nel
solaio dove trova tante testimonianze del passaggio di generazioni della
stessa famiglia, ha di nuovo un malore. Non riuscire
a ricollegare il sapere di aver amato disperatamente, ricordo recuperato dalla
memoria del suo migliore amico, al volto
della persona amata forse lo travolge . Entra in coma e da lì comincia il suo viaggio
interiore. L’altra parte della sua
vita, quella legata alle emozioni e che sembrava perduta, da questo momento riaffiora. Nella nebbia, dell’incoscienza dovuta al coma
, ma paradigma costante di tutto il romanzo , Yambo cerca di unificare le due metà della sua
esperienza. Tutta la
vicenda, come un gorgo, porta alla ricerca dei tratti di un particolare viso
femminile. L’approdo è il desiderio di
ricordare i tratti del volto di Lila, il suo primo amore. Il saper di aver amato, è come una garanzia di aver vissuto, per Yambo alla
fine non così scontato . Il viso di Lila , passa per le immagini della regina Loana, protagonista di un
fumetto anni ’30 e della sua misteriosa fiamma che dà la vita . Si tratta di un
attimo, l’ immagine di Lila, potrebbe ricongiungere le due parti di sé e
Yambo potrebbe svegliarsi e riprendere la vita da dove si era interrotta. Da questo
punto in poi. Perché non è possibile
allontanarsi da se stessi forse neanche dopo la morte.
“ D’altra parte,se sognassi soltanto, perché il sogno non dovrebbe essere così generoso da restituirmi anche il viso di Lila ? “ (pag.416)