martedì 12 luglio 2016

Famiglie ed altre calamità
Capitolo 1

Un pomeriggio senza sole in piena estate è come una cosa non finita.
Fa caldo ma non troppo sotto questo cielo grigio e la pioggia cade senza troppa convinzione . Prima due gocce poi il diluvio ,ma solo per 60 secondi e poi basta. Non  che lo scroscio non ti lasci completamente zuppa se ti becca alla fermata del tram, ma l'aria calda che ne segue ti asciuga tutto, tranne i capelli. E' uno di quei momenti in cui ti chiedi se la legge di Murphy ( ma chi cavolo è poi sto qua..)alla fine sia stata scritta su di te al punto che se non fossi nata a nessuno sarebbe venuta in mente… neanche a Murphy.  
Menomale che a casa ti aspetta la tua famiglia…
Che sia piccola , grande, allargata o semplicemente formata da due individui e dai loro parenti, la famiglia è un luogo dove le dinamiche psicotiche trovano un habitat quasi perfetto.
E' un groppo di stati emotivi dove spesso i limiti del buon senso vengono spazzati via dalla consanguineità…. Come un diritto divino ,il sangue travolge le rispettive linee di confine e così nessuno ha più una vita privata.
La Famiglia Bonvicini era la dimostrazione vivente di quanto queste teorie trovassero un conforto nella realtà…
Il padre, onesto lavoratore nell'ufficio amministrativo di una media azienda, era costantemente preoccupato dalle uscite selvagge di denaro dal conto corrente cui non riusciva a mettere un freno. La madre, insegnante senza incarico, praticamente casalinga, la cui vera professione era quella di cuscino anti urto tra i membri della family. Lavoro a cui si dedicava con perseveranza e sofferenze digestive varie. Una persona con buon intuito e fantasia potenzialmente annichilita dal menàge. Due figli: un ragazzo di 20anni Leonardo,  grande inventore di scuse spaziali, cui dedicava molto del suo tempo, per non entrare a pieno diritto nel mondo degli adulti. Nulla aveva valore per lui, almeno quel tanto da dedicarci un minimo  impegno . Quindi contestava la scuola, che "deliberatamente" non aveva finito perché era un "contesto di frustrati", contestava il lavoro che non gli permetteva di essere se stesso, ed il mondo intero per cui provava orrore.  Viveva la sua impasse con uno scontento micidiale da far scontare a chi gli stava più vicino, ovviamente.
Poi c'era Matilde, anni 18, che di problemi faceva collezione e quando finiva i suoi aderiva alle cause del mondo con passione rasentante la paranoia. Un'altalena di emozioni e passioni che viveva con tutta se stessa , soprattutto nel corpo. A volte era magra e triste, altre grassa…ma sempre triste .  Aveva letto  che le persone troppo allegre sono poco intelligenti  quindi preferiva sembrare allegra come la sacra sindone piuttosto che stupida. Capelli tinti di nero inchiostro e gli occhi ben segnati da un chilo di kajal.
Ultimo componente della famiglia era Rex ( quale originalità!)un bassotto leggermente schizzato, come quasi tutti bassotti.


Holly

Holly
"..Davvero pensi che non ti abbia capito..."

Lothlorien

Lothlorien
" Là dove tutto il mondo s'incontra in un solo nido"